Addizionali Comunali: Possibili Aumenti Di 52 Euro Annui Pro Capite

https://www.uillatina.it/images/news/21_05_10/logo-UIL.gif

Tagliando Del 30% I Costi Della Politica Dei Comuni Si Troverebbero Risorse Per 900 Milioni Per Attenuare Il Carico Fiscale Per Lavoratori E Pensionati.
Se venisse confermata l’ipotesi di poter di nuovo manovrare l’Addizionale Comunale IRPEF a partire dal 2011, potrebbero verificarsi possibili aumenti medi di 52 euro annui per contribuente sul reddito medio imponibile di 26 Mila euro.
E’ quanto calcola la UIL a seguito della rielaborazione delle aliquote applicate in 8.072 Comuni  – comprese le 113 Città capoluogo di Provincia italiane –  calcolate sulla base di un probabile e possibile aumento medio dello 0,2%.
Lo scorso anno –  ha spiegato il Segretario Confederale UIL Guglielmo Loy –  i Comuni che hanno deliberato l’IRPEF locale sono stati 6.137. L’aliquota media applicata si è attestata allo 0,35%,
Nello specifico 653 Comuni hanno applicato l’aliquota massima dello 0,8%; 3.912 un’aliquota compresa tra lo 0,4% e lo 0,7%, 1.572 Comuni un’aliquota tra lo 0,1% e lo 0,3%; mentre 1.935 non applicano l’imposta e di questi soltanto 5 Città capoluogo.
Sulla base di questi numeri, simulando un aumento medio dello 0,2%, si è arrivati a calcolare un’aliquota media dello 0,55%, una cifra che per i contribuenti significherebbe un esborso di 142 euro medi l’anno contro i 90 euro del 2010, con un aumento del 57,8%.
Per la UIL questi possibili aumenti sono intollerabili, considerando che i costi della politica (funzionamento di giunte, consigli e consulenze), nei Comuni italiani ammontano ad oltre 3,1 Miliardi di euro, con un costo medio per contribuente di 104 euro l’anno.
Sarebbe, dunque, opportuno che la politica prima di introdurre ulteriori gabelle per i 31 milioni di contribuenti si ponesse un tema etico, morale e civile: abbassare i costi della politica.
Secondo i calcoli della Uil, ha spiegato ancora Loy, tali costi si possono ridurre del 30%, che valgono oltre 900 Milioni di euro, senza per questo intaccare il funzionamento della democrazia nel nostro Paese.
Rivedere e ridurre il numero degli Assessorati, molto spesso pletorici, ridurre  e razionalizzare il numero delle Commissioni Consiliari, risparmiare sui costi delle Segreterie personali degli assessori, ridurre le cosiddette auto “blu” e “grigie”. Sono, queste, tutte cose che i Comuni possono già fare da quest’anno senza aspettare Leggi e Decreti Nazionali, grazie all’autonomia statutaria e regolamentare di cui già oggi godono.
Si tratta di risorse risparmiate con la razionalizzazione della spesa, che possono essere dirottate ad abbassare il carico fiscale per i lavoratori e pensionati, che in molte Regioni sono già tartassati con le Addizionali regionali.
I Comuni possono, infatti, alleviare il peso fiscale sui redditi fissi con facilitazioni, detrazioni e deduzioni. O ancora meglio con l’esenzione parziale per questi redditi.
Per il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, da una riforma come quella del federalismo fiscale che avrebbe dovuto riordinare l’assetto tributario del Paese, abbassando le tasse sul lavoro e sulle imprese, si corre il rischio di andare in tutt’altra direzione.

“Per quanto riguarda la nostra città – dichiara Luigi Garullo Segretario Generale UIL Latina – i problemi legati all’ipotesi di aumento delle addizionali IRPEF comunali, avranno purtroppo un impatto decisamente più gravoso per le tasche dei cittadini di Latina, in quanto già l’attuale aliquota della città di Latina è fissata allo 0,62%, e cioè il 24% in più della città di Roma  ed il 55% in più rispetto a Viterbo, solo per citare quale dato riferito al Lazio.” “in buona sostanza – aggiunge Garullo – l’addizionale IRPER di Latina è già fra le più alte d’Italia con un gettito di 143 euro per cittadino, gli aumenti ipotizzati porteranno il gettito pro-capite a 189 euro , con un maggior esborso di quasi 50 euro medio, a questo purtroppo non corrispondono per altro nemmeno un minimo di servizi ne sociali ne di decoro urbano della città , l’unica cosa chiara – conclude Garullo – sono i costi della politica cittadina, che per il funzionamento del solo consiglio e giunta del comune di Latina sono pari a quasi quattromilioniduecentomila euro, contro i tre milioni di Frosinone”  

 

Potrebbero interessarti anche...