Discriminazioni, prestiti più cari per gli imprenditori immigrati

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Roma, 10 marzo 2011 – Prestiti più cari per gli imprenditori immigrati in Italia: lo rivela uno studio della Banca d’Italia riportato da Repubblica. Confrontando i prestiti erogati alle piccole imprese in Italia dal 2004 al 2008 Giorgio Albareto e Paolo Emilio Mistrull, che hanno condotto lo studio, hanno notato che “gli imprenditori immigrati pagano in media tassi di interesse più elevati di circa 70 punti base rispetto a quelli applicati dagli italiani”. Non solo. Non tutti gli immigrati sono uguali.
La differenza si attenua per gli imprenditori provenienti dall’Africa (0,85%) e dall’America Latina (0,20%), si annulla per quelli originari del Nord America e dell’Oceania, ma cresce per chi viene dall’Est: fino all’1,3% in più. Per gli immigrati di seconda generazione o per quelli nati all’estero, ma di origine italiana, la differenza si riduce allo 0,20% in più, ma resta. Il peso di queste differenze si fa sentire anche per la giovane età degli imprenditori stranieri, per la metà con un età inferiore ai 40 anni, contro il 30% degli italiani. Maggiore anche la presenza femminile: ben il 26% delle imprese costituite da immigrati vede a capo delle donne, contro 19% di quelle italiane. Le aziende gestite da stranieri sono più diffuse al Nord Italia, dove si trova oltre il 65% del totale, molto meno al Sud (11%). I settori più diffusi sono l’edilizia e l’artigianato. In tutto le imprese degli immigrati in Italia sono 250mila, e sono più che raddoppiate nel giro di cinque anni, dalle 100mila del 2004.  Questa crescita così rapida potrebbe aver ”esacerbato le difficoltà che i migranti affrontano nel mercato del credito in Italia in confronto agli altri Paesi, che sono più abituati ai prestiti effettuati nei confronti delle minoranze”. La nota positiva, sottolinea lo studio riportato da Repubblica, è che “Le difficoltà di accesso al credito per gli immigrati si sono ridimensionate nel tempo, in concomitanza con l’adozione da parte delle banche di strategie volte ad adeguare l’offerta di servizi finanziari alle specifiche esigenze di questo segmento di clientela”.

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