Gestione dei rifiuti: al cuore della sostenibilita’ ambientale ma ai margini dell’agenda politica

https://www.uillatina.it/images/news/21_05_10/logo-UIL.gif

Nel corso degli ultimi decenni l’Europa ha progressivamente sviluppato un’ossatura legislativa e regolamentare sulla gestione dei rifiuti. La normativa ha il compito di fornire i decisori politici degli strumenti e degli obiettivi necessari a sviluppare un’efficiente politica di gestione dei rifiuti.

Vi sono particolari direttiva a riguardo:
•    La direttiva sulla gestione dei rifiuti (98/2008) che stabilisce una serie di principi inerenti la gerarchia dei rifiuti : riduzione, riutilizzo, riciclo- al fine di minimizzare lo smaltimento. Vengono inoltre definiti i materiali da recuperare nell’ambito della strategia di riciclaggio .
•    La direttiva sugli imballaggi, al fine di incentivare la produzione di imballaggi sostenibili, la quale stabilisce i principi per favorire la crescita dell’industria del riciclaggio.
•    La direttiva sulle discariche che impone obiettivi inerenti la riduzione dei rifiuti da destinare in discarica, obbligando al pre-trattamento degli stessi .

Per quanto concerne lo smaltimento in discarica, la media europea, seppur in calo, risulta essere ancora abbastanza elevata attestandosi al 42%. I paesi con le migliori performance, che utilizzano meno questa forma di smaltimento, sono i Paesi Bassi, Germania, Belgio, Svezia e Danimarca con  percentuali che oscillano tra il 2-3 %, mentre Polonia, Lituania, Cipro, Grecia,Romania, Bulgaria si attestano su valori superiori all’80%. In alcuni paesi, come la Slovacchia e il Portogallo, la percentuale, nell’ultimo decennio, non è diminuita, ed è addirittura in aumento. L’Italia è al 45%, oltre la media europea .

In termini assoluti, il Lazio si conferma la regione che smaltisce in discarica la quantità maggiore di rifiuti, oltre 2 milioni e 800 mila tonnellate, corrispondenti all’86% dei rifiuti prodotti. La sola provincia di Roma ne manda in discarica oltre 2,1 milioni di tonnellate, quasi 1,5 milioni dei quali nel comune di Roma. Dati questi, per certi versi inquietanti, rispetto agli standard delle principali capitali europee .
 La direttiva sulle discariche stabilisce che i rifiuti in discarica devono essere progressivamente ridotti ma, non ci viene indicata l’opzione alternativa – dal compostaggio, trattamento meccanico biologico, incenerimento- da utilizzare. Per conformarsi alla direttiva, alcuni paesi hanno aumentato i costi del conferimento in discarica: questo tipo di misura economica ha avuto un effetto dove, contemporaneamente, sono state promosse politiche di educazione dei cittadini.

Rispetto alle percentuali di riciclaggio e compostaggio in testa troviamo ancora una volta i Paesi Bassi, la Germania, il Belgio e l’Austria, con valori prossimi al 70%, in coda alla classifica la Polonia, Lituania e Cipro che oscillano al di sotto del 10%. Per quanto concerne l’Italia, la percentuale si attesta intorno al 45% (11% riciclati, 34% compostati).
Le maggiori percentuali di incenerimento di rifiuti urbani si registrano in Danimarca (54%), Svezia (49%), Paesi Bassi (39%), Belgio (36%), Germania e Francia ( 32-35%) .
Di estrema importanza risultano essere oggi, soprattutto per le autorità locali, efficienti piani di investimento e strategia che mirino a modificare le abitudini comportamentali dei soggetti coinvolti nella gestione e nel ciclo dei rifiuti.

 

Potrebbero interessarti anche...