Disoccupazione e lavoro, dati allarmanti in Provincia di Latina. Analisi e prospettive del segretario Uil Luigi Garullo

Oltre mezzo milione di persone distribuite in 33 Comuni. Un territorio complesso e ricco di sfumature e colori differenti che rendono la Provincia di Latina un microcosmo particolare. Quasi  indipendente dal contesto circostante. L’orizzonte parte  dalla montagna (Lepini, Aurunci e Ausoni), attraversa la pianura pontina fino a tuffarsi nel mare mediterraneo.  La varietà  geografica di oltre 2 mila km2 di territori da tempo però è stata messa in crisi  da una crisi devastante. La crisi economica, ora divenuta piaga sociale,  si è abbattuta sul territorio pontino in maniera drammatica.  Una mannaia che ha  lasciato a terra decine di macerie. Si parla meno dei gioielli naturalistici ma di realtà chiuse e di saracinesche abbassate. Ci si dimentica sempre più spesso delle oasi uniche al mondo e si pensa sempre di più ad un’economia in difficoltà che si lascia dietro fantasmi produttivi e ricordi lontani di slanci produttivi. I numeri confermano questo quadro desolante: disoccupazione 15,5 %, disoccupazione giovanile 43,3%. In entrambi i casi si superano le medie nazionali.

“Siamo in una fase di mercato fermo, Spiega Luigi Garullo segretario generale Uil Latina ,  dopo l’ondata di arretramento del decennio passato nel quale abbiamo registrato un’emorragia di posti di lavoro e di chiusure aziendali come mai prima nella storia, oggi affrontiamo un capitolo nuovo. Il capitolo del mercato fermo. Immobile. Trovare un’occupazione risulta essere una missione impossibile. L’amara novità è che questa difficoltà risulta spalmata su tutte le fasce di età”. In sostanza chi ha perso il lavoro fatica a ricollocarsi mentre chi cerca il famigerato primo impiego trova solo porte chiuse. “In questo modo  da una parte perdiamo buone professionalità, i cosiddetti over 30-40-50, e dall’altra emarginiamo le fasce giovanili dalla produzione. A tutto ciò va aggiunto un numero pericoloso:  quel 25% di giovani che non studiano e che non cercano un posto di lavoro e che come società attiva rischiamo di perdere”. La Provincia di Latina nasce come territorio a vocazione agricola ma nel corso degli anni ha assunto un forte carattere industriale.

“Agricoltura e industria sono le colonne portanti dell’economia del territorio, entra nel merito Garullo, parlando di agricoltura non possiamo far riferimento  al triangolo d’oro di San Felice, Sabaudia e Terracina che, unito al kiwi del nord, rappresenta realtà  d’eccellenza agricola all’interno di un settore che occupa circa 22mila  lavoratori (30% italiani, 30% indiani e 35 % romeni). Diverse aziende della provincia ogni giorno esportano prodotti in molti paesi europei a dimostrazione che il settore è sì in difficoltà ma è vivo. Spostandoci sull’industria dobbiamo ricordare la spinta della Cassa del mezzogiorno e la crisi degli anni ’90 come crocevia fondamentali.  Dopo una partenza lanciata che portò sviluppo ed occupazione la strada per le famiglie pontine si fa in salita, il trend è cambiato inesorabilmente espellendo dal mondo del lavoro decine e decine di cittadini, abbassando i livelli occupazionali in maniera drammatica e trasformando il territorio in una lunga lista di esperienza fallite. Fino al 2015 abbiamo toccato vette di 700 mila ore di cassaintegrazione all’anno. Oggi la media si è abbassata a quota 100 mila”. Il settore è trainato dall’agroalimentare, dal metalmeccanico e dal chimico-farmaceutico anche se insistono anche altre attività di buon livello. Il chimico-farmaceutico, in pochi lo sanno, è il secondo polo nazionale dopo quello di Milano con realtà di primo piano.

“Il quadro è certamente difficile ed i numeri non sono certo incoraggianti ma bisogna lavorare e non perdersi d’animo, ne è convinto Luigi Garullo e lo ripete ai suoi collaboratori come fosse un mantra, solo studiando le dinamiche sociali, economiche e  di sistema e programmando le politiche da mettere in pratica potremmo affrontare al meglio le difficili sfide che la globalizzazione ci propone. Spesso non servono esclusivamente risorse economiche  che pure sono indispensabili ad esempio per un programma serio di innovazione infrastrutturale della Provincia. Spesso però ci vogliono buone idee e sensibilità di settore. Da anni, come sindacato Uil, proponiamo due progetti concreti, uno per l’agricoltura ed uno per il settore industriale. Nel primo caso mi riferisco alla realizzazione di un marchio di qualità pontino che possa riunire le eccellenze del territorio, difenderle e valorizzarle, nel secondo caso faccio riferimento al programma di riqualificazione dei siti industriali dismetti o abbandonati”.

Il caso Tetra Pak è in questo senso un esempio di scuola. “Da un sito dismetto con lo spettro dell’azzeramento di circa 105 dipendenti, aggiunge Garullo,  siamo passati, attraverso una seria riconversione industriale, ad un’azienda che oggi comprende oltre 400 unità lavorative. In questo caso i sindacati, le istituzioni, i lavoratori ed il nuovo investitore hanno fatto sistema. Tutto ciò ha permesso che da quello stato di crisi nascesse un meccanismo virtuoso che oggi viene preso a modello da molte realtà del paese. Ecco, conclude Luigi Garullo segretario generale  Uil Latina, riconvertendo  e riqualificando siti industriali dismessi è possibile costruire un futuro caratterizzato da occupazione,  legalità e dignità. Molto resta da fare anche nel comparto turistico che merita sostegno e politiche degne di questo nome. Il messaggio, però, deve arrivare forte e chiaro alle istituzioni di ogni ordine e grado che fino ad oggi hanno perso troppo tempo. Il territorio della Provincia di Latina, così diverso e particolare, ha bisogno di buone idee e di politiche serie.   Il territorio della Provincia di Latina così ricco di diversità e potenzialità ha maledettamente bisogno di programmazione. Da subito”.

Dal sito www.nuovigiorni.net

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