Democrazia, tra immigrazione, cooperazione e sviluppo
Roma, 4/05/2011 – La Commissione ha presentato oggi le sue iniziative per una strategia globale più strutturata e in grado di garantire una risposta rapida dell’UE alle sfide e alle opportunità derivanti dalla migrazione, non da ultimo in considerazione degli avvenimenti attualmente in corso nell’area del Mediterraneo.
Workshop “Democrazia, tra immigrazione, cooperazione e sviluppo: scenari presenti e futuri per l’Africa e l’Europa.”
Li abbiamo visti ogni giorno – dai nostri schermi – mentre protestavano nelle piazze, scegliendo l’arma democratica dello sciopero e lottando per cacciare i propri tiranni. Abbiamo visto poi molti di loro scegliere la strada impervia della traversata del Mediterraneo in barconi di fortuna, rischiando la vita alla ricerca di un futuro migliore in Europa. Ma qual è stata la risposta del Vecchio Continente alla primavera democratica della costa Sud del Mediterraneo: spesso il freddo disinteresse verso gli avvenimenti locali in Africa ed il rifiuto ad accogliere chi scappava verso l’Italia e l’Europa: la chiusura dietro le barriere delle norme e dei pattugliamenti navali e in qual che caso la messa in discussione dell’area di libera circolazione Schengen per impedire gli spostamenti di poche centinaia di disperati. Una risposta egoista ed imprevidente al più grande evento di risveglio democratico dopo la caduta del muro di Berlino. La primavera nord africana del 2011 mostra un’Africa in grande trasformazione: una grande area che chiede all’Europa di ripensare radicalmente i rapporti tra i due continenti, di improntare le relazioni in termini di supporto allo sviluppo economico produttivo e sociale e di appoggio democrazia, anche per far fronte ai grandi esodi migratori con risposte efficaci e solidali e non con gli sbarramenti navali e la violazione dei diritti, in nome di un malinteso concetto della sicurezza. In un passato recente alcuni governi hanno messo quell’idea di sicurezza nelle mani di dittatori nordafricani che la praticavano calpestando i diritti umani fondamentali dei profughi sub – sahariani. Oggi, per fortuna, comincia a non essere più possibile e se vorremo governare il fenomeno migratorio dovremo cambiare radicalmente l’approccio con cui Italia e l’Europa guardano all’Africa, al loro ed al nostro futuro. Su tutto questo la UIL intende avviare una seria riflessione ed inizieremo a farlo nell’ambito del Workshop “Democrazia, tra immigrazione, cooperazione e sviluppo: scenari presenti e futuri per l’Africa e l’Europa”. Iniziativa che si terrà il prossimo 6 luglio 2011 a Roma, alle ore 9.30 presso la nostra sede di Via Lucullo 6, Sala Buozzi. L’evento, che è realizzato congiuntamente dai Dipartimenti Internazionale e Politiche Migratorie, sarà moderato da Antonio Passaro, Capo Ufficio Stampa UIL, sarà introdotto dal Segr. Confederale Anna Rea e concluso dal Segr. Conf. Guglielmo Loy. Graditi ospiti al dibattito saranno:
Cons. Emilia Gatto, Consigliere d’Ambasciata, Ministero Affari Esteri
Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea
Natale Forlani, DG Immigrazione Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Josè Angel Oropeza, Capo Missione OIM Italia
Gildo Baraldi, Dir. Gen.le OICS Osservatorio interregionale Cooperazione allo Sviluppo
Francesco Petrelli, Presidente Associazione ONG italiane Christopher Hein, direttore del CIR
Antonio Golini, Ordinario di Demografia – Università “La Sapienza”
Alessandro Simoni, docente in sistemi giuridici comparati presso l’Università di Firenze
Li abbiamo visti ogni giorno – dai nostri schermi – mentre protestavano nelle piazze, scegliendo l’arma democratica dello sciopero e lottando per cacciare i propri tiranni. Abbiamo visto poi molti di loro scegliere la strada impervia della traversata del Mediterraneo in barconi di fortuna, rischiando la vita alla ricerca di un futuro migliore in Europa. Ma qual è stata la risposta del Vecchio Continente alla primavera democratica della costa Sud del Mediterraneo: spesso il freddo disinteresse verso gli avvenimenti locali in Africa ed il rifiuto ad accogliere chi scappava verso l’Italia e l’Europa: la chiusura dietro le barriere delle norme e dei pattugliamenti navali e in qual che caso la messa in discussione dell’area di libera circolazione Schengen per impedire gli spostamenti di poche centinaia di disperati. Una risposta egoista ed imprevidente al più grande evento di risveglio democratico dopo la caduta del muro di Berlino. La primavera nord africana del 2011 mostra un’Africa in grande trasformazione: una grande area che chiede all’Europa di ripensare radicalmente i rapporti tra i due continenti, di improntare le relazioni in termini di supporto allo sviluppo economico produttivo e sociale e di appoggio democrazia, anche per far fronte ai grandi esodi migratori con risposte efficaci e solidali e non con gli sbarramenti navali e la violazione dei diritti, in nome di un malinteso concetto della sicurezza. In un passato recente alcuni governi hanno messo quell’idea di sicurezza nelle mani di dittatori nordafricani che la praticavano calpestando i diritti umani fondamentali dei profughi sub – sahariani. Oggi, per fortuna, comincia a non essere più possibile e se vorremo governare il fenomeno migratorio dovremo cambiare radicalmente l’approccio con cui Italia e l’Europa guardano all’Africa, al loro ed al nostro futuro. Su tutto questo la UIL intende avviare una seria riflessione ed inizieremo a farlo nell’ambito del Workshop “Democrazia, tra immigrazione, cooperazione e sviluppo: scenari presenti e futuri per l’Africa e l’Europa”. Iniziativa che si terrà il prossimo 6 luglio 2011 a Roma, alle ore 9.30 presso la nostra sede di Via Lucullo 6, Sala Buozzi. L’evento, che è realizzato congiuntamente dai Dipartimenti Internazionale e Politiche Migratorie, sarà moderato da Antonio Passaro, Capo Ufficio Stampa UIL, sarà introdotto dal Segr. Confederale Anna Rea e concluso dal Segr. Conf. Guglielmo Loy. Graditi ospiti al dibattito saranno:
Cons. Emilia Gatto, Consigliere d’Ambasciata, Ministero Affari Esteri
Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea
Natale Forlani, DG Immigrazione Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Josè Angel Oropeza, Capo Missione OIM Italia
Gildo Baraldi, Dir. Gen.le OICS Osservatorio interregionale Cooperazione allo Sviluppo
Francesco Petrelli, Presidente Associazione ONG italiane Christopher Hein, direttore del CIR
Antonio Golini, Ordinario di Demografia – Università “La Sapienza”
Alessandro Simoni, docente in sistemi giuridici comparati presso l’Università di Firenze