Bilancio Regione Lazio. Sindacati chiedono confronto

“In merito all’approvazione del bilancio previsionale da parte della Giunta Rocca, per evitare che la Regione Lazio continui a essere in esercizio provvisorio oltre il 31 di marzo, che sarà una gestione della spesa in dodicesimi, senza la possibilità di destinare e impiegare risorse non previste dalla spesa storica e dal normale funzionamento dell’ente”. Così in una nota, i segretari generali regionali di Cgil Cisl e Uil Natale Di Cola, Enrico Coppotelli e Alberto Civica. “Oltre ad aprire un confronto con l’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, – proseguono i segretari – ora è necessario che il presidente Francesco Rocca dia seguito alla richiesta d’incontro unitaria fattagli pervenire nei giorni scorsi per confrontarci sulle priorità individuate dai sindacati confederali e per arrivare alla costruzione di un bilancio che ascolti le ragioni del mondo del lavoro. Gli ultimi tre anni hanno profondamente reciso i redditi di lavoratrici e lavoratori, delle pensionate e dei pensionati del Lazio, la crisi economica indotta dalla pandemia da Covid-19 e il successivo rialzo dei prezzi energetici e alimentari, determinati soprattutto dall’invasione della Russia in Ucraina, hanno eroso il potere di acquisto degli stipendi riducendo di circa 15 per cento la capacità di spesa delle famiglie Laziali”, spiegano i sindacati.

“Una drammatica condizione per cui già nel 2022, su proposta di Cgil, Cisl e Uil, il Consiglio Regionale sostanzialmente all’unanimità, ha messo in campo un parziale beneficio fiscale ai redditi fino a 40mila euro lordi all’anno attraverso la conferma e un ampliamento della platea degli aventi diritto all’esenzione dal pagamento della maggiorazione dell’addizionale Irpef regionale fino a 35mila euro anno lordi e un contributo energia per i redditi tra 35.001 euro e 40mila euro lordi anno – continuano i sindacati -. Due misure che hanno riscosso un grande consenso da parte delle cittadine e dei cittadini del Lazio, alle quali è prioritario dare continuità soprattutto in questa fase. Inoltre, come confermato dagli ultimi dati dell’Istat sull’occupazione, il Lazio è tra le regioni che ancora non ha recuperato i livelli pre pandemia. C’è quella che abbiamo definito la ‘pandemia della povertà’: si tratta di una nuova emergenza che nel Lazio si è già delineata. Perché tra i ‘nuovi poveri’ ci sono famiglie che, nonostante il lavoro, o la perdita e la precarizzazione, si sono trovate dall’oggi al domani in condizioni di indigenza assoluta”.

“Il Lazio è tristemente la Regione dei lavori precari – concludono Cgil, Cisl e Uil del Lazio – Primi in Italia in tal senso: infatti nel 2022 sono stati interrotti quasi 2 milioni di contratti coinvolgendo 740mila lavoratrici e lavoratori laziali. Il 66 per cento dei contratti non ha superato i 30 giorni. Nella maggior parte dei casi tutto ciò accade nel settore del commercio, terziario, turismo, servizi – proseguono i sindacati -. Occorre che il Lazio cambi davvero passo ed è per questo che chiediamo che si proceda con la massima celerità e condivisione al percorso di attuazione dei progetti del PNRR anche attraverso la governance partecipata con Cgil, Cisl e Uil. È solo così che si può rilanciare il lavoro di qualità, contrattato e partecipato nella Regione per affrontare i problemi che stanno nascendo nel percorso di attuazione delle diverse missioni, attraverso la convocazione della cabina di regia istituita lo scorso anno. Auspichiamo, infine, che si apra al più presto la discussione sul Piano Sanitario Regionale la cui assenza rappresenta un enorme problema di programmazione sanitaria, con cui sarebbe possibile garantire un servizio sanitario pubblico di qualità superando le criticità legate al sovraffollamento dei pronto soccorso, alle crescenti liste di attesa e alla carenza di personale”.

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