7°Rapporto UIL sulla Cassa Integrazione 2019
ORE AUTORIZZATE A LUGLIO 2019 – dati per macro area, regioni, province – confronto con giugno 2019
ORE AUTORIZZATE NEL PERIODO GENNAIO-LUGLIO 2019 – dati per macro area, regioni, province – confronto con stesso periodo 2018
STIMA UIL: POSTI DI LAVORO SALVAGUARDATI NEL PERIODO GENNAIO-LUGLIO 2019 – dati per macro area e regioni – confronto con stesso periodo del 2018
ORE AUTORIZZATE PER SETTORE PRODUTTIVO NEL PERIODO GENNAIO-LUGLIO 2019 – dati per macro area e regioni – confronto con stesso periodo del 2018
7°Rapporto UIL sulla Cassa Integrazione 2019
Nel mese di luglio le ore di cassa integrazione sono state 19,1 milioni, in aumento del 33,5% rispetto allo stesso mese del 2018, ma in flessione del 30,9% rispetto al mese di giugno.
In 7 mesi sono state complessivamente autorizzate 163 milioni di ore di cassa integrazione, che mostrano un incremento del 18,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 derivante dall’aumento delle richieste di cassa integrazione straordinaria (+42,7%). E’ il Mezzogiorno, con le sue 52,7 milioni di ore richieste, l’area del Paese con il maggior incremento di cassa integrazione (+59%), a fronte dell’aumento del 22,6% del Centro e del lieve decremento di ore registrato nel Nord (-2,8%). 12 sono le Regioni dove cresce il ricorso all’ammortizzatore sociale con la Basilicata che domina la classifica (+290,3%), a fronte di una vistosa flessione di ore da parte della Valle d’Aosta (-74,7%). Infine, 45 le Province interessate da un aumento di richieste di cassa integrazione, dove alle prime 5 posizioni troviamo Oristano che registra l’incremento più alto (+508,9%), seguita da Livorno (+502,6%), da Potenza (+462,0%), Campobasso (+309,2%) e Taranto (+168,1%). La cassa integrazione continua a mostrarsi come un fondamentale strumento di conservazione dei posti di lavoro. In questi primi sette mesi dell’anno, infatti, l’ammortizzatore sociale ne ha salvaguardati 137 mila ed in sua assenza lo status occupazionale delle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, sarebbe mutato in quello di “disoccupati”. Aspetto, quest’ultimo da non trascurabile in una fase in cui i dati registrano un aumento dell’1,1% delle persone in cerca di lavoro e le domande di Naspi, nel I
semestre di quest’anno, segnalano un incremento del 3,2% rispetto allo scorso anno. Il sistema produttivo ed occupazionale ha bisogno di un insieme di politiche che siano lungimiranti e strutturali nel tempo, dove il lavoro con la “L” maiuscola torni ad essere il motore trainante del Paese, ponendo particolare attenzione al Mezzogiorno che i dati sulla cassa integrazione fotografano come sofferente. Spendere bene e concretamente i fondi europei e il Fondo di sviluppo e coesione, per realizzare infrastrutture materiali e immateriali, per rafforzare la pubblica amministrazione nella capacità di gestione delle risorse e porre il tema del Mezzogiorno come punto focale delle attività del Governo, è una delle richieste presenti nella piattaforma unitaria. Occorrerà, come richiesto dal Sindacato a più riprese, migliorare in alcuni aspetti questo ammortizzatore sociale, rendendolo maggiormente efficace.
Ivana Veronese – Segretaria Confederale UIL